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Nell'ultima visita del Papa a Palermo, lo scorso 15 settembre 2018, ai giovani che gli chiedevano in che modo potevano mettersi in ascolto del Signore, il Santo Padre rispondeva dicendo: "Dio si scopre camminando". Prendiamo spunto da questo monito per offrirvi un'icona biblica conosciutissima, ma sempre ricca di nuovi spunti di riflessione che provocano la nostra esistenza nel cammino verso la felicità: i discepoli di Emmaus.
Davanti alla sofferenza, al dolore, ad ogni situazione di male in genere, che «non si sceglie, si patisce. Ci assale. Ci modifica», l¿uomo non può restare indifferente. Egli sente di essere chiamato a reagire, prendendo una posizione. Quello del ¿defilarsi¿ può essere un atteggiamento: l¿atteggiamento di chi sfugge alla responsabilità, scegliendo di rimuovere il problema e vivere un¿esistenza banale. C¿è poi chi preferisce la ¿rassegnazione¿: «Il soggetto prende atto della drammaticità della presenza del male nella sua vita. Ma lo inquadra all¿interno di un determinismo fatalistico». La ¿ribellione¿ è l¿atteggiamento di chi rifiuta di accettare un determinato stato di prostrazione e si dispera. C¿è infine chi dal dolore riesce a farsi stimolare, mettendosi alla ricerca del senso della propria esistenza: «La sofferenza svela, dunque, la potenzialità. Appella alla responsabilità. E questa è chiamata sempre a trasformare le sfide del dolore in stimoli per un amore più grande».
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