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  • av Fredric Jameson & Rosalind Krauss
    224,-

    L'antiestetica è la base fondante, motivo per cui questo libro non solo diventa la "bibbia del postmoderno" sul quale si formano centinaia di ricercatori negli atenei americani, ma è un tassello importante per capire gli sviluppi successivi del suo pensiero e dell'attività critica del gruppo di "October". Con "L'antiestetica" Hal Foster chiama a raccolta critici autorevoli - Jürgen Habermas, Jean Baudrillard, Kenneth Frampton, Rosalind Krauss, Douglas Crimp, Craig Owens, Gregory L. Ulmer, Fredric Jameson, e Edward W. Said - con lo scopo di investigare sull'intera gamma della produzione culturale postmoderna.

  • - Tra cinema e arti visive dopo il digitale
    av Milo Adami
    269,-

  • - Icone dell'arte e della merce
    av Roberto Costantino
    171,-

    Fino a che punto l'arte collabora alla trasformazione del mondo in un miraggio imperniato sulla fantasmagoria delle merci? Per rispondere a questa domanda, Roberto Costantino raggruppa un insieme di opere apparentemente disparate mostrandoci il nesso nascosto che le collega una all'altra: tutte ci raccontano a modo loro le trasformazioni economiche che hanno caratterizzato il secolo breve da cui siamo usciti una ventina d'anni fa e che ancora distinguono il millennio in cui ci troviamo. Che il Novecento - e ancora di più il Duemila, siano i momenti storici in cui si è consacrato il trionfo della merce, ovvero si è definitivamente affermata la possibilità di convertire in denaro oggetti, comportamenti, saperi, ancora prima che siano usati, non è certo una novità. Inusuale, però, è analizzare l'arte attraverso questo filtro critico, sapendone trarre ragionamenti affascinanti e convincenti. Sono rari i commentatori così avventati, o ambiziosi, che lo fanno. Soprattutto nell'epoca del tramonto delle ideologie e della nascita d'impensati sospetti verso quelle utopie di cui tutti ci nutrivamo avidamente, almeno fino all'altro ieri. Roberto Costantino è nato nel 1965 a Burgsteinfurt (Germania) e vive a Savona. Negli anni Ottanta e Novanta ha realizzato esposizioni personali e partecipato a esposizioni collettive promosse da gallerie, fondazioni e musei d'arte contemporanea. È Presidente dell'Associazione Culturale Attese Edizioni che nel 2001 ha fondato la Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea (Distretto della Ceramica di Albisola e Savona), alla quale hanno collaborato, nel corso di quattro edizioni, curatori, artisti e designer provenienti da tutto il mondo.

  • av Giacomo Daniele Fragapane
    186,-

    Nel 1955, un anno fatidico per la storia della fotografia, usciva, perlopiù ignorata, la Kriegsfibel di Bertolt Brecht, un libro composto da versi e immagini fotografiche che il drammaturgo aveva raccolto da riviste illustrate durante il suo esilio dalla Germania nazista, conservando talvolta anche le didascalie. Per la sua densità teorica e le sue inquietanti implicazioni contemporanee, esso rappresenta un caso editoriale sempre più frequentato dagli studiosi interessati ai meccanismi della propaganda, agli usi ideologici e alla ricezione delle immagini di guerra. La Kriegsfibel enuncia in modo inequivocabile i propri intenti: "questo libro vuole insegnare l'arte di leggere le immagini". Ma sotto molti aspetti tratta la fotografia come un oggetto puramente strumentale, rispondendole con una critica radicale del nesso tra capitalismo, riproducibilità tecnica e società di massa. Questo saggio ne esamina strategie e luoghi sintomatici, verificandone la portata teorica in rapporto a una serie di casi - precedenti, coevi e successivi cruciali per la storia e la teoria fotografica.

  • av Sara Fontana
    272,-

    Questo libro nasce dallo studio di un'area poco conosciuta della ricerca artistica, quella che negli anni Settanta si è sviluppata intorno a temi e pratiche connessi all'antropologia, incontrando la teorizzazione critica, sul piano internazionale, di un filone denominato "Arte antropologica". L'indagine mette in luce il contesto italiano e analizza l'opera di alcuni artisti che hanno saputo congiungere l'intuizione e la scienza. Vengono quindi analizzati i percorsi di Claudio Costa, Antonio Paradiso e Armando Marrocco, che hanno fatto dell'antropologia uno strumento funzionale alla ricerca di sé e dell'identità dell'uomo. Viene inoltre considerato il lavoro sull'oggetto e sul territorio di Ugo La Pietra, più orientato verso una prospettiva di "Arte nel sociale". Un capitolo è dedicato anche a Mario Cresci, Michele Zaza, Aldo Tagliaferro e Franco Vimercati, dediti alla fotografia.

  • av Fabrizio Bellomo
    180,-

    Un viaggio attraverso le vicende legate all¿infinito processo di suddivisione applicato al nostro circostante attraverso il medium della griglia. Griglie che diventano sempre più fitte e strette, come tessuti con cui l¿animale uomo ha coperto il proprio mondo. Griglie che sono alla base dei nostri sistemi di controllo e manipolazione. Una genealogia di alcuni momenti chiave delle trasformazioni linguistiche/matematiche che, di volta in volta, hanno sovrascritto il concetto di spazio.

  • - sulla letteratura, verso la fine, 1954-2014
    av Mario Diacono
    238,-

    Gli anni Cinquanta riportano per Mario Diacono la letteratura, con Samuel Beckett, a una visione d'avanguardia, mentre l'Italia, con l'eccezione di Emilio Villa, era ferma su problematiche marxiste. Con gli anni Sessanta e Settanta la pratica della letteratura si dissolve gradualmente nella radicalità di una scrittura iperlinguistica che evolve, alla fine del decennio, in opere post-verbali. È su queste tematiche che si concentra la parte centrale ed essenziale del libro. Con una sezione a colori e copia anastatica del libretto originale.

  • - Michele Costanzo
    av Michele Costanzo
    235,-

    Philip Johnson (Cleveland 1906 - New Canaan 2005) è stato per più di mezzo secolo una figura centrale della cultura architettonica americana. Con il libro International Style (1932) e le mostre al MoMA: Modern Architecture International Exhibition (1932) e Deconstructivist Architecture (1988) ha contribuito allo sviluppo del dibattito teorico e della ricerca progettuale a livello internazionale. Questo libro si occupa dell'attività di Johnson come architetto di musei senza, tuttavia, trascurare l'essenza della sua visione progettuale. La sua concezione del museo, che anticipa alcune scelte rappresentative della contemporaneità, è riassumibile in alcuni punti cardine: un organismo dalle contenute dimensioni, impostato spazialmente su un vuoto centrale - il cuore dell'organismo - circondato o attraversato da percorsi a sbalzo o sospesi che determinano la visione dinamica delle opere esposte da parte del visitatore. I musei progettati da Johnson sono una ventina, cui bisogna aggiungere alcune case di collezionisti a partire dalla Glass House la sua casa a New Canaan, ora casa/museo - concepita per padiglioni, tra i quali spiccano, per restare in tema, la Painting Gallery e la Sculpture Gallery.

  • - La fiaba del reale
    av Pacella Manuela Pacella
    191,-

    Questa monografia su Bertille Bak (Arras, 1983) percorre il decennio di attività dell¿artista francese, dal 2007 al 2017, individuandone i punti cardine, inquadrandola in quel contesto storico artistico definito da Hal Foster ¿artista come etnografö e confrontandola con altri artisti della scena internazionale. Le opere di Bertille Bak sono il frutto di mesi di osservazione e convivenza con gruppi di individui la cui storia è in via di estinzione e che divengono coproduttori dei suoi lavori filmici e di molti degli oggetti derivati.

  • av Gabriele Picco
    226,-

    Tratto da un storia vera (al 99%) in questa graphic novel di Gabriele Picco si narrano le tragicomiche avventure di un artista italiano alla ricerca del successo a New York. Conseguito l'iniziale riconoscimento in Italia, il ventenne protagonista approda nella grande mela per la consacrazione internazionale. Qui viene tuttavia coinvolto in fatti che poco hanno a che fare con l'arte e che contribuiranno a fare di lui una persona nuova. Al centro di questa graphic novel - disegnata a biro Bic - c'è la scoperta di se stessi, la fame di futuro, il mistero del sesso, dell'amore e della morte visti con gli occhi di un giovane sognatore. C'è anche la consapevolezza che comunque vada l'importante è che sia andata bene.

  • av Stefano Cagol
    180,-

    Il Tempo del Diluvio (Oltre il mito attraverso il cambio climatico) raccoglie le riflessioni sulle interferenze antropogeniche che l'artista ha innescato durante un processo creativo durato un anno, anticipando profeticamente e attraversando il Covid-19, prima grande sovversione del Terzo millennio. Con saggi di: Stefano Cagol, Giorgia Calò, Elisa Carollo, Alessandro Castiglioni, Mareike Dittmer, Silvana Greco, Rachel Rits-Volloch, Nicola Trezzi. This book collects the reflections on the anthropogenic interferences that the artist triggered during a year-long creative process, prophetically anticipating and going Authors: Stefano Cagol, Giorgia Calò, Elisa Carollo, Alessandro Castiglioni, Mareike Dittmer, Silvana Greco, Rachel Rits-Volloch, Nicola Trezzi.

  • - Rispecchiamento, indagine critica e testimonianza
    av Federica Muzzarelli & Giovanna Calvenzi
    252,-

    Intorno alla metà degli anni Settanta in Italia si diffondono le posizioni del nuovo femminismo, il femminismo della differenza. Questo rivoluzionario pensiero, incentrato sulla necessità di ridefinire l'identità della donna a prescindere da secoli di cultura maschile, ha forti ripercussioni sulle ricerche di molte fotografe e artiste che ricorrono alla fotografia come mezzo ideale per condurre la riflessione identitaria o testimoniare la condizione della donna, operando con una nuova consapevolezza del proprio fare e del proprio ruolo. Nel giugno del 2020, l'anno che il Comune di Milano dedica a "I talenti delle donne", il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo ha organizzato una giornata di studio curata da Cristina Casero e introdotta da Giovanna Calvenzi, seguita da un dibattito animato da alcune delle protagoniste degli anni Settanta in dialogo con autrici più giovani. Da questa occasione di confronto scaturiscono le riflessioni raccolte nel presente libro e una mappatura necessaria alla ricerca della fotografia in Italia. Con saggi di: Linda Bertelli, Cristina Casero, Lara Conte, Elena Di Raddo, Laura Iamurri, Lucia Miodini, Federica Muzzarelli, Raffaella Perna.

  • - Partecipazione e interattivita nell'arte contemporanea
    av Chiara Canali
    331,-

    Oggi le parole d¿ordine dell¿arte contemporanea sono partecipazione, interazione, interattività, coinvolgimento dello spettatore. Dalle forme di sperimentazione percettiva e meccanica ¿ Arte Optical, Cinetica e Programmata ¿ a quelle fisiche e motorie ¿ Arte ambientale, situazionismo, happening, performance ¿ dalle pratiche di partecipazione sociale e politica ¿ come l¿arte relazionale, partecipativa e di comunità ¿ alle formulazioni che implicano una sempre maggior utilizzazione dei media tecnologici e digitali ¿ video-installazioni, opere interattive, video ambienti ¿ sempre più di frequente il pubblico è destinatario. I cosiddetti New Media hanno profondamente trasformato la società in cui viviamo, il ruolo dell¿artista e quello dello spettatore. L¿interattività diventa una delle principali modalità di produzione e fruizione artistica contemporanea.

  • - Compaiono gli indiani metropolitani
    av Maurizio Calvesi
    201,-

    "Avanguardia di massa" è il saggio che dà il nome all'importante raccolta di scritti pubblicata nel 1978 da Maurizio Calvesi, in cui lo studioso con grande lucidità dà una lettura, a caldo, del processo di appropriazione e riuso dei linguaggi dell'avanguardia da parte dei gruppi legati alle proteste giovanili e studentesche emerse a ridosso del '77. A distanza di quarant'anni, il testo viene oggi riproposto nella sua forma originaria, insieme ad altri due scritti dello stesso autore, come primo volume della collana Quaderni della Fondazione Echaurren Salaris, costituita con lo scopo di promuovere e diffondere lo studio dell'arte contemporanea.

  • - Ontologia politica della fotografia
    av Ariella Azoulay
    288,-

    Per Ariella Azoulay, capire la fotografia non significa solo valutare delle fotografie. La foto è solo un evento in quel processo che costituisce una fotografia e comporta sempre uno spettatore effettivo o potenziale nel rapporto tra il fotografo e la persona ritratta. Lo spostamento a fuoco da prodotto a praticante, delineato in Civil Imagination, mette in luce il modo in cui le immagini possono potenziare e resistere alla realtà opprimente imposta sulle persone raffigurate. Azoulay sostiene che il "civile" va distinto dal "politico" così come la rivendicazione ontologica della necessità di distinguere tra pubblico e privato costituisce la base per un discorso civile. Il libro di Azoulay traccia nuove prospettive di azione civile per i cittadini, ma anche per quei soggetti ai quali si nega la cittadinanza - partner inevitabili in una realtà che sono invitati a immaginare di nuovo e a ricostruire.Come immaginare un "discorso civile" in un'epoca di devastazioni? Come fare spazio alla categoria del civile e così ridefinire un campo di relazioni fra i cittadini e coloro che sono privati del diritto di cittadinanza? Il sottotitolo del volume, "Ontologia politica della fotografia", suggerisce la risposta a una serie di domande fa appello a un nuovo modo di prendere in considerazione la fotografia oggi, escludendo forse un po' snobisticamente gli specialismi, le analisi storiche accademiche e il peso prioritario assegnato all'autore e al suo sguardo. Una proposta contro-corrente quella di Ariella Azoulay, che si pone in linea con gli esiti più convincenti dei visual studies.- Tiziana SerenaQuesto straordinario libro posiziona Ariella Azoulay tra i migliori teorici contemporanei della fotografia. Secondo lei, la fotografia deve essere intesa come evento collettivo in cui visione, parola e azione si intrecciano e sono inseparabili dalle lotte globali in corso tra la violenza dominante e la società civile.- Jonathan Crary

  • av Amos Ih Tiao Chang
    155,-

    Agli inizi degli anni Ottanta, nel tentativo di interpretare la filosofia di Lao Tzu ad uso degli architetti contemporanei, Amos Ih Tiao Chang (1916-1998) scrive un libro che per i suoi contenuti, per quel concetto di creazione che ha come base il "non-essere", per la necessità di capire lo spazio prima di agire e le infinite strade che si aprono a chi si pone il compito di creare, diventa in breve tempo una lettura popolare anche tra designer e artisti. Il Tao è un saggio contemplativo che si sviluppa creando paralleli tra il vuoto, lo spazio e il tempo, tra la scienza della visione nella filosofia di Lao-tzu e l'architettura moderna, Amos Ih Tiao Chang rivela la vitalità degli elementi immateriali, o negativi.

  • - Un percorso tra gruppi, collettivi, sigle, comunita nell'arte in Italia dal 1945 al 2000
    av Lucilla Meloni
    341,-

    Quanti artisti che lavorano in coppia o in gruppo vi vengono in mente? Questo libro propone un percorso storico, dal secondo dopoguerra al Duemila, che attraversa la fenomenologia dell'arte di gruppo, inteso come formazione definita dall'adesione dei singoli membri a un'ipotesi fondativa di natura collettiva. Il lavoro di gruppo, che esplode con le avanguardie storiche del Novecento, appare come il segno del moderno e verrà interpretato, nel bene e nel male, come portatore di ideologie. Se la prima caratteristica dell'arte di gruppo consiste nell'affermazione di un impianto programmatico, reso pubblico attraverso manifesti e dichiarazioni di poetica firmati collettivamente e nella sua storia la critica per solito non è protagonista del suo atto di fondazione, nel corso del tempo la sua fenomenologia si modifica profondamente.

  • av Elisabetta Longari
    214,-

    Questo libro è stato voluto dall'Accademia di Belle Arti di Brera per rendere omaggio alla figura di Dario Trento, stimato docente per molti anni e impegnato anche sul fronte dello studio e della valorizzazione del patrimonio storico. Il libro, che riunisce contributi di chi - artista, storico dell'arte, ex allievo - ha avuto con Dario scambi intellettuali frequenti oppure ha condiviso con lui interessi per medesimi argomenti, è testimonianza della sua ampiezza di interessi e della sua profondità di pensiero. I suoi studi si rivolgono alla pittura del Cinquecento lombardo (i leonardeschi e in particolare Bernardino Luini) e a quella toscana (specialmente Pontormo) come alla scultura dei Sacri Monti. Interessi coltivati parallelamente a quelli per l'arte contemporanea, da Vasco Bendini a Sergio Romiti, da Carol Rama a Vittoria Chierici, da Pirro Cuniberti a Beppe Devalle. Con i contributi di: Giovanni Iovane, Elisabetta Longari, Claudio Lapesa, Lorenzo Gatti, Gianni Contessi, Emi Ligabue, Carlo Falciani, Ivo Bonacorsi, Flavio Fergonzi, Nataly Maier, Giacomo Agosti, Claudio Cerritelli, Massimo Maracci, Vincenzo Gheroldi, Mauro Manzoni, Giovanni Hänninen, Marco De Sanctis, Giovanni Meda Riquier, Sandro Scarrocchia, Riccardo Garolla, Leonardo Genovese, Anna Mariani, Guido Scarabottolo, Chiara Nenci, Roberto Casiraghi, Emanuel Sacchini, Vittoria Chierici e Dario Trento.

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