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Il libro è la sintesi di una tesi di Dottorato che l¿autore ha conseguito. Presso la Facoltà di Filosofia dell¿Università Lateranense di Roma. Il titolo originario era: Metafisica dell¿Estetica. Dal nuovo titolo che diamo all¿opera, Le antinomie dell¿estetica, si ricava la finalità dell¿opera stessa. Dichiarata la nozione dell¿Estetica, e specificati i termini stessi della definizione dell¿Estetica, il saggio indugia a riflettere sulle ¿antinomie¿ che il concetto stesso di Estetica presenta nella sua elaborazione storica. Antinomie che possono essere così definite: Prima antinomia: ¿Il Bello e l¿Arte: le teorie che adulterano la definizione¿. Seconda antinomia: ¿Oggettività e/o soggettività della bellezzä. Terza antinomia: ¿ Trascendentalità o categorialità del bello¿. Quarta antinomia: ¿ Dal rifiuto del concetto del Bello alla morte dell¿Arte¿. Quinta antinomia: ¿ La bellezza è nell¿Arte e/o nella Natura?¿. Sesta antinomia: ¿Il Bello fra Contenuto e Formä. Settima antinomia: ¿ La bellezza in Dio (Teokalia): reale o metaforica?
La Regola di San Benedetto, scritta un millennio e mezzo fa e infinite volte commentata, ha ancora qualche cosa di nuovo da dire alla nostra società moderna? Secondo una mentalità diffusa, anche tra i credenti, i chiostri sono cosa d¿altri tempi e San Benedetto è soltanto una reliquia del passato. Ma l¿autore di queste pagine non la pensa così e, attraverso un percorso molto coinvolgente, mostra come un pensiero del tutto innovativo per il risveglio di una nuova vita nel popolo di Dio possa scaturire proprio da una rilettura originale della Regola di San Benedetto.
Un'esperienza che proietta l'uomo in una dimensione reale dell'esistenza, sgombra da mistificazioni e da preconcetti. Vivere l'esperienza del deserto significa trovarsi a tu per tu con Dio, riconoscerlo e manifestarlo agli altri. La grandezza della vita va difesa ad ogni costo, dal concepimento alla fine e scorrendo queste pagine si può riflettere a fondo su quale è il suo inestimabile valore sia se vissuta nell'aridità di un deserto, sia se realizzata nel caos di una metropoli. Insieme a Carlo Carretto la riflessione si fa profonda e porta alla luce ciò che è nel buio delle nostre coscienze.
Julia Crotta (1907-1990), italiana d¿origine ma residente in America, dopo un travagliato cammino interiore, diventa suor Nazarena e si stabilisce per 45 anni in una cella del monastero delle suore camaldolesi a Roma all¿Aventino. La cella è tutt¿oggi visitabile dietro richiesta. Ma attenzione: l¿incontro con la reclusa non lascia indifferenti, la sua storia non può restare su un polveroso scaffale di casa. Suor Nazarena atterrisce, spaventa, scandalizza. Impossibile scriverne, parlarne, dibattere. O si accetta o si rifiuta. Questo piccolo libro ne è la prova: solo un taccuino d¿appunti intorno ad uno spettacolo teatrale (di cui si riporta il testo) andato in scena tra dubbi, ripensamenti e timori ma poi presentato e replicato con inaspettato consenso. Un balbettio di sensazioni, emozioni, idee, pensieri, citazioni, ricordi, divagazioni gravitanti attorno a questa terribile e luminosa figura, tanto improbabile e inimitabile da poter diventare una sorte di ¿madre del desertö che ci guida attraverso i nostri deserti umani.
I giovani oggi sono principi di un'era che nessuno mai ha vissuto negli ultimi 20 anni. L'era dei Social network è entrata nelle case di tutti i giovani e non, compresa la Chiesa che si è ritrovata nella "rete" e qui chiamata ad evangelizzare. Da qui nasce la preoccupazione di come proporre una fede giovane ai giovani in quest'epoca 2.0 Come evangelizzare su Facebook, Twitter e nelle tante piattaforme virtuali? Proporre una fede come virtù oppure proporre una fede virtuale? Aiutare i giovani a conoscere un Gesù vivo e portarlo nelle strade delle nostre città oppure viverlo davanti ad un PC, uno smartphone o un tablet? Queste le preoccupazioni di una Chiesa chiamata ad andare in tutto il mondo per evangelizzare: andare e vedere o cliccare e navigare?
The radical methods of the inward prayer recommended by Jesus, «go into your room», «shut the door», and finally, «pray to your Father who is in secret [¿] and who sees in secret», neither practically teaches how to enter into the inner chamber nor how to shut the door, but constructs a space, which is left to the disciples for further praxis. The contemplative practice of the n¿psis (mindfulness) found in the masters of the Philokalia explores the unexplained praxis of the skills, for of closing the doors, in order to prevail upon the mental riots, when one wants to pray and reach the state of stillness and contemplation of God. This study on the hermeneutical reading of watchfulness, in the Parable of the Ten Virgins, and the Philokalia, discloses the unique and the rich heritage of the Christian mindfulness meditation.
Sono due gli obiettivi «di partenza» che ci hanno accompagnato sin dall¿inizio di questo lavoro. Il primo riguardava il fenomeno dell¿inizio della vita umana. Volevamo osservarlo e analizzarlo da diversi punti di vista, in modo da avere un quadro il più possibile completo, che toccasse i vari aspetti della questione: il biologico, il filosofico, l¿etico-morale, il giuridico. L¿interdisciplinarietà dello studio richiedeva una prospettiva in grado di integrare le problematiche in modo articolato, coerente e metodologicamente ordinato. La prospettiva che ci sembrava la più adatta per la tematica trattata, era per noi quella personalistica, che pone la persona al centro del dibattito, quale soggetto dell¿indagine, senza ridurla a oggetto. Si tratta infatti della vita umana, non di una vita «qualsiasi». Il personalismo, però, è una corrente abbastanza ampia, perciò dovevamo cercare una «guida» che potesse indicarci la strada e accompagnarci nella nostra ricerca. Tale guida l¿abbiamo trovata nella persona di Barbara Chyrowicz, una filosofa polacca. La presentazione del suo pensiero è il secondo obiettivo «di partenza» di questo lavoro.
Il presente lavoro ha l¿obiettivo di rintracciare, tradurre e rendere fruibili le fonti relative alla comunità giudaico-ellenistica presente in Alessandria d'Egitto, nel periodo tra il tra il II secolo a. C. ed il II secolo d. C., al fine di permettere una ricostruzione del profilo storico, sociale, culturale, religioso, economico e giuridico di tale comunità. Ci si propone di ripercorrere le fasi del suo sviluppo, partendo dalle sue origini, con l'obiettivo di capire cosa gli ebrei alessandrini abbiano realmente prodotto in termini di impatto culturale, nonché il lascito che questa comunità ha consegnato alla posterità dopo la sua definitiva liquidazione.
¿Dopo 50 anni abbiamo fatto tutto ciò che lo Spirito Santo ci ha chiesto nel Concilio?¿ Queste pagine intendono prendere sul serio la domanda posta da papa Francesco all¿inizio del suo pontificato e proporre il nuovo volto della spiritualità cristiana che lo Spirito ha disegnato. Sfogliando alcuni testi chiave del Concilio Vaticano II (1962-1965) l¿universale chiamata alla santità (LG) viene presentata come risposta alla Parola che chiama (DV) al mistero che coinvolge (SC) al dialogo ecumenico (UR) all¿attenzione alla storia (GS) e alla presenza femminile nella comunità credente. Il volto della spiritualità cristiana appare profondamente mutato a partire da quella grande esperienza dello Spirito che fu il Vaticano II. Queste poche pagine desiderano accompagnare il lettore alla ricerca della propria, personalissima risposta, all¿interno delle coordinate fondanti di ogni vera spiritualità cristiana.
Come ricorda Papa Francesco, nella lettera della sua Enciclica ¿Laudato si¿, San Giovanni Paolo II, nella sua prima Enciclica, osservò che l¿essere umano sembra «non percepire altri significati del suo ambiente naturale, ma solamente quelli che servono ai fini di un immediato uso e consumo» Papa Francesco ancora scrive ¿L¿autentico sviluppo umano possiede un carattere morale e presuppone il pieno rispetto della persona umana, ma deve prestare attenzione anche al mondo naturale e tener conto della natura di ciascun essere e della sua mutua connessione in un sistema ordinato» La simbologia, i messaggi silenziosi della Natura, con forme, colori e fisiologia, favorisce molto la comprensione di questa essenziale connessione. E¿ un linguaggio silenzioso che non ha diversità di lingue, che accomuna Religioni diverse in un bisogno di conoscenza e di armonia totale vitale.
L'idea che abbiamo della storia di Santa è quella del seme gettato nel terreno: non sai mai se cadrà nel terreno fertile o meno, né come, dove e sé quando germoglierà. Eppure un chicco, un seme sono piccini ma i frutti che ne possono derivare possono essere delle bionde spighe di grano, semmai attecchirà. Questa è la vita di Santa, che adesso in tanti potranno "vivere", oltre che leggere. Potranno "vivere" questa Storia e lo scritto degli autori è davvero un bel ponte tra la Parola che è testimonianza e la vita vissuta, che può rispecchiarsi e diventare altra vita. Il nostro apprezzamento e l'affettuoso ringraziamento agli autori che hanno deciso di prendere la nostra Santa nella loro vita, come Storia così radicale, così forte ed importante perché addirittura scritta con il sangue a testimonianza di un Amore esclusivo. (Pensiero della famiglia Scorese)
Nell'ottobre 2010 mi fu richiesto di tenere una rubrica fissa sul Settimanale diocesano L¿Ancora. Mi proposi di leggere con i cari il Vangelo secondo Matteo, prendendo il testo così come si presenta, capitolo dopo capitolo, senza scelte o omissioni. Il protagonista doveva essere il brano evangelico; le spiegazioni erano affidate alla buona volontà dei lettori. Ben presto, nell'esercizio del mio ministero, ebbi occasione di suggerire la rubrica a tante persone, offrendomi volentieri per l'invio mediante posta elettronica. La proposta dell'invio è risultata sempre gradita; nessuno mi ha detto che cessassi di inviargliela. Il presente libro nasce da quelle letture settimanali. Pur cercando di salvare la brevità ¿ una ¿ letturä al giorno è già un buon pasto spirituale! ¿ ho praticamente ritoccato tutte quelle puntate; ho sentito il bisogno di fare di nuovo quelle che presentano i cinque grandi Discorsi di Gesù. Matteo è l¿evangelista dell¿ ¿Emmanuele¿, del Dio presente, presente nella comunità, presente nella Chiesa, presente nella vita di ciascuno di noi. »Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo¿: è l¿ultima frase di questo scritto meraviglios! Buona lettura!
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