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Contemplatio è una opera che nasce dalla mia vocazione domenicana e mariana, che trova la sua sintesi nella preghiera del rosario. La mia vita è una sequenza di rosari, da quelli personali, a quelli in famiglia, con mia madre, a quelli di mia nonna, che mi hanno salvato da qualche burrasca giovanile, di cui porto ancora i segni; perfino il mio lavoro: faccio l'artigiano dei rosari! E' dalla ferita che nasce il canto ed il tramite con cui il pensiero aspira a diventare non più banale. Voi giudicherete se l'esperimento è riuscito.
Chi è e cosa fa il prete diocesano lo sanno tutti. Ma se la stessa domanda fosse rivolta al diretto interessato, cioè al prete stesso, forse qualche difficoltà nel rispondere l¿avrebbe, e comunque le risposte non sarebbero univoche ma molteplici, caratterizzate da presupposti, idee e sensibilità diverse. Uno dei motivi è che il prete diocesano, secolare, si trova immerso in un contesto complesso e difficile con il quale ha a che fare ogni giorno; ma non può essere che, proprio per questo, è anche diventata fumosa, incerta e non immediatamente definibile la sua spiritualità? Questo testo ha lo scopo di presentare la spiritualità monastica benedettina non come alternativa, ma come intrinseca e costitutiva anche di quella del prete diocesano, per ritrovare il suo autentico essere e il senso del suo agire.
Uno dei punti forza del Concilio Vaticano II è stato l'affidamento alla Chiesa cattolica dell'impegno ecumenico nonché dell'apertura al dialogo con il mondo a partire da coloro che condividono la stessa fede nel Dio di Abramo. L'autore ripercorre il nascere e l'evoluzione del cammino vissuto dalla sua Diocesi di Apuania, oggi Massa Carrara - Pontremoli, attraverso la lettura delle iniziative, degli eventi e degli incontri. Soprattutto a partire dalla sua esperienza si sofferma sulle persone e sulla progressiva conoscenza e comprensione che attraverso guide spirituali e pastori coinvolge via via le comunità storiche -cristiani metodisti e avventisti, ebrei- accanto a quelle che progressivamente si sono costituite con l'immigrazione -ortodossi e musulmani-. Una storia semplice che tuttavia racchiude la narrazione dell'acquisizione di un metodo ecumenico e dialogico, nonché la comprensione di principi che si consolidano comeimportanti riferimenti per il futuro. La prefazione al testo è dell'incaricato regionale per l'ecumenismo e dialogo della Toscana, Prof.ssa Silvia Nannipieri
La Paternità di Dio genera una coscienza che si lascia amare. La Coscienza accoglie una amore gratuito e incondizionato. La Grazia rende possibile l'impossibile: amare ciò che non è amabile. La direzione spirituale è generare questo tratto di Cristo in ogni uomo che lo cerca, perché coloro che lo cercano lo possano trovare. Una sera della grande quaresima, durante i vespri al Vecchio Rossikon, un monaco vide il padre spirituale Abramo a immagine di Cristo. ll venerabile padre spirituale, che portava l'epitrachelio (la stola), stava nel confessionale e riceveva le confessioni. Quando quel monaco entrò, guardò il padre spirituale, che era vecchio e canuto, e vide il suo volto giovanile, come quello di un fanciullo; egli risplendeva di luce, simile a Cristo. Allora quel monaco comprese che il padre spirituale esercitava il suo ministero nello Spirito Santo, e che per mezzo dello Spirito Santo sono rimessi i peccati a colui che si pente.
«Uno sguardo interiore, i Frammenti d¿Infinito di Francesco Campigli, che nella profondità dell¿animo ritrova una completezza di sentimenti, ricordi, significati, prepotentemente riaffioranti in lirica meditazione sull¿agire umano, sui fenomeni naturali, su storia, memoria, arte, considerati nell¿ottica della fede cristiana. Ne deriva una concezione esistenziale pervasa di religiosità, nella quale l¿analisi introspettiva si fonde ad una simultanea apertura al mondo, agli altri e al sentimento della divina alterità, cui l¿autore tutto rapporta sottolineando in Cristo il ¿ponte¿ tra il visibile e l¿invisibile, tra Dio e l¿uomo. Sotteso allo schema compositivo e alla poetica, l¿impianto dottrinale e teologico determina un percorso dal frammento alla totalità e dal limite umano a Dio creatore, ¿Supremo Architettö. La raccolta si presenta come una connessione di verso e prosa (¿) e prende avvio dalla rappresentazione figurale della condizione umana, oppressa dal dolore e dal male, per considerare ogni accadimento alla luce dell¿essenza trinitaria, che nell¿amore e nel sacrificio di Cristo convoglia alla possibilità di redenzione e di salvezza».
Ci sono molti libri sul celibato «per il Regno dei Cieli» che visse Gesù e che poi propose a qualcuno dei suoi discepoli (Mt 19,12), ma riguarda prevalentemente quello dei sacerdoti o dei religiosi. In questo libro si parla della rinuncia al matrimonio di un laico, professore universitario, che si sente chiamato da Dio ad una donazione piena nel mezzo delle attività quotidiane, familiari o professionali. Ci racconta qui la sua esperienza insieme alle basi teologiche di questo stile di vita, che permette di seguire da vicino Gesù Cristo, amandolo con un cuore indiviso: con un amore che gli permette di darsi a tutti e partecipare in prima persona - così si esprimeva san Giovanni Paolo II - alla missione apostolica che Gesù ha affidato a tutti i cristiani.
Il matrimonio e la famiglia sono oggetti di riflessione e discussione dello scenario pubblico mondiale da svariati decenni. Il tema fu ripreso fortemente nel pontificato di Giovanni Paolo II, ampliato da Papa Benedetto XVI e rilanciato con un nuovo sguardo pastorale da Papa Francesco. Alla luce del magistero di questi pontefici, che ci rimandano all'essenzialità dell¿Amore, è sorto il desiderio di verificare se è possibile elaborare un itinerario pedagogico - mistagogico per le giovani coppie di sposi e per tutte le famiglie che desiderano riscoprire la bellezza e il grande valore del proprio matrimonio a partire dalla celebrazione del matrimonio stesso. Le chiavi di letture della Pedagogia e della Mistagogia in merito al Rito del Matrimonio, ci aiuteranno a delineare un itinerario che ci darà la possibilità di aprire delle piste-guida per un per-corso per fidanzati che duri tutta la vita e che veda i coniugi, anche con l¿arrivo dei figli, i principali ed insostituibili educatori alla salute personale e comunitaria.
Dal primitivo troglodita al futuro uomo bionico e ipertecnologizzato, la felicità attraversa l¿esistenza come un bisogno fondamentale. Come realizzarla nel dedalo delle possibilità? Non è un ¿usa e gettä, né va consumata a tutti i costi entro un certo periodo, come un prodotto alimentare con data di scadenza, né è assimilabile a quella evanescente e illusoria de Il sabato del villaggio di leopardiana memoria. Occorre avere solide basi, se vogliamo intercettare la felicità di qualità e non un suo surrogato, o una sua deformante imitazione. La vera gioia nasce da una buona relazione di persone che condividono sogni e speranze, fatiche e insuccessi, disposte a unire menti e cuori. Non bisogna dare credito alla nefasta e cancerogena equazione ¿più possesso = più felicità¿, che già tante vittime ha immolato sull¿altare dell¿illusione. Solo le persone, non le cose, possono regalare piena soddisfazione e far sentire realizzata la propria vita. La gioia non è una fortuna o un lampo di genio, ma una virtù che va ricercata, coltivata, costruita relazionandosi bene con le persone. Se, poi, una di queste è Dio, allora ¿si tocca il cielo¿.
L'autore, cristiano cattolico, si propone di dimostrare in primo luogo che la contrapposizione fra coloro che credono in una creazione divina dell'Universo e di tutte le Creature, non ha senso perché l'una non è in grado di smentire o confermare la realtà dell'altra. In secondo luogo, analizzando i risultati delle più recenti ricerche scientifiche, di dimostrare che, fra le due posizioni, l'unica che esprime dubbi in merito è quella che vuole escludere l'esistenza di un Creatore.
Abbiamo compiuto, nel solco della Scrittura e della Tradizione viva della Chiesa, un atto d¿amore a Colei che è la ¿viä percorsa da Dio per raggiungere l¿umanità, con il mistero dell¿Incarnazione; l¿abbiamo contemplata come donna, madre, sposa e discepola, come consolatrice e protettrice, come Colei che sa custodirci gelosamente. Il nostro atto d¿amore è anche verso tutti coloro che cercano di comprendere il ruolo della vita di Maria dentro il mistero della vita della Chiesa, perché vogliamo, con semplicità e umilmente, venire loro incontro con questo studio. In Lei abbiamo contemplato l¿icona esemplare della Chiesa. Riflettere sulla missione di Maria, permette di comprendere meglio lo spessore umano e divino della fede della Chiesa, l¿identità evangelizzatrice di ogni comunità ecclesiale, il cammino ecumenico della Chiesa postconciliare e la gloria escatologica dove Lei è già stata assunta. Il testo è suddiviso in tre parti, la cui unità è data dal contemplare Maria sempre dentro il ¿mistero di Cristo e della Chiesä.
Realizzato in conclusione a un corso volto ad approfondire la relazione tra fede, arte e ragione, questo breve saggio ha come intento quello di compiere l¿analisi di una canzone presente all'interno del disco "Sigh no more" (2009) dei Mumford and sons: "The cave". L¿obiettivo è quello di mettere in evidenza, attraverso il contenuto di questo testo, la relazione vitale esistente tra fede e arte. Un elaborato di cui, spero, perdonerete una certa ingenuità, dovuta all'epoca in cui lo scrissi - si trattava appena del secondo anno dei miei studi filosofici - ma di cui credo sia apprezzabile, e rimanga tale, la freschezza, la passione e l'attenzione che vi misi. Alcune mie scelte sarebbero ora diverse, ma non intendo modificare quanto feci in passato. Piuttosto, accolgo ogni fase della mia vita come una perfetta pienezza.
I Padri, i Dottori e gli altri grandi teologi cattolici dalle origini ai giorni nostri. Questo libro è una esposizione ordinata dell¿insegnamento degli autori cattolici dal I secolo ad oggi, che il lettore potrà percorrere come una immaginaria navata dedicata, nella Chiesa Universale, ai grandi pensatori, tutta orientata ad una maggiore comprensione del Verbo Divino. Il libro è diviso in due parti. La prima verte sui Padri della Chiesa, la seconda sui Dottori. La prima si allunga a comprendere tutta la teologia della Chiesa indivisa, per cui inizia da San Clemente Romano ed arriva a San Bernardo e alla sua epoca. La seconda parte, incentrata sui Dottori della Chiesa, sia proclamati che in predicato di esserlo, comprende tuttavia anche tutta una serie di autori (teologi, eruditi, filosofi, storici, antropologi, mistici e Pontefici) che alimentano il contesto in cui essi hanno vissuto ed operato. L¿auspicio è che il lettore abbia una buona conoscenza d¿insieme dello sviluppo del pensiero cristiano cattolico nel suo complesso.
Questo libro si propone di affrontare il tema della grazia dialogando con uno dei teologi più rappresentativi del novecento. Secondo H.U. von Balthasar (1905-1988) la grazia è la faccia di Dio rivolta verso l¿uomo in modo non dovuto, è il suo favore e la sua regale indulgenza. Nel mistero dell¿incarnazione la grazia di Dio si rende visibile nel volto umano di Gesù di Nazaret. Egli si volge graziosamente all¿uomo, per liberarlo dal peccato e dalla morte e introdurlo nella comunione della vita divina. Questa storia tra il cielo e la terra, come storia dell¿autocomunicazione di Dio all¿uomo, è propriamente ciò che si esprime con il termine grazia; come partecipazione libera che Dio fa di se stesso all¿uomo.
Il presente lavoro è diviso in due parti. Nella prima parte, in base al principio ius sequitur vitam, si è ritenuto opportuno pensare alla grande lacuna del Diritto Canonico e del diritto proprio degli Istituti religiosi rispetto al fenomeno dei mezzi di comunicazione sociale che sempre più va imponendosi. Nella seconda parte si è analizzato il fenomeno dei mezzi di comunicazione e la vita religiosa attraverso la scienza psicologica. L¿utilizzo di mezzi di comunicazione di ultimissima generazione, aziona un processo comunicativo che contemporaneamente può essere considerato sia evolutivo, sia involutivo. Questo contributo, che a prima vista potrebbe sembrar demonizzare i social network, addentrandosi in parole come appartenenza libertà ed identità (e false identità), offre l¿opportunità di esercitare quella capacità critica, così spesso anestetizzata dagli stessi mezzi di comunicazione, che costituisce invece un valido aiuto per vivere e custodire la propria vocazione.
Il corpo nella tradizione cristiana è una esigente bellezza. Spesso l'aggettivo ha prevalso sul sostantivo, trasmettendo erroneamente l'idea che il cristianesimo fosse sospettoso o addirittura negativo verso il corpo. Invece il centro stesso della fede cristiana è l'incarnazione del figlio di Dio, nel quale "abita corporalmente tutta la pienezza della divinità" (Col 2,9). Il volume , attraverso alcuni "assaggi", intende restituire pienamente il corpo alla fede cristiana e la fede al corpo, mostrando come la carne di Gesù possa illuminare la carne umana nelle sue esperienze fondamentali: quella di nascere e di crescere, quella di provare fragilità e debolezza, quella di sperimentare vita e attesa di risurrezione. Il triplice mistero di Cristo - incarnazione, morte e risurrezione - è caratterizzato dal corpo e riflette sul corpo umano la sua luce. La sessualità, una delle espressioni più significative della corporeità, riacquista tutta la sua bellezza quando diventa espressione di un amore che non è semplicemente istinto o sentimento, ma vero e proprio dono totale e gratuito di sé all'altra persona.
«Chi impara a credere, impara a inginocchiarsi; una fede o una liturgia che non conoscano più l¿atto di inginocchiarsi, sono ammalate in un punto centrale. Dove questo gesto è andato perduto, dobbiamo nuovamente apprenderlo, così da rimanere con la nostra preghiera nella comunione degli apostoli e dei martiri, nella comunione di tutto il cosmo, nell'unità con Gesù Cristo stesso» (Joseph Ratzinger, Introduzione allo spirito della liturgia). Sarebbe bello che tutti i figli della Chiesa si riappropriassero dell¿insieme delle ricchezze simboliche della liturgia e tra queste, di un gesto che riesce a parlare più delle parole e pensato appositamente per annunciare continuamente al mondo la parousia di Cristo Signore, che ogni giorno si umilia nel sacramento dell¿altare e ci rende ospiti alla tavola del Regno avvenire.
Il fenomeno del burnout, di cui tratta il libro, si riferisce a un tipo di esaurimento emotivo e professionale che colpisce frequentemente le professioni di aiuto. A caderci dentro sono spesso quelle persone partite con gli ideali più alti, che si danno con entusiasmo agli altri. Dopo un primo periodo di profondo coinvolgimento, si rende evidente un continuo squilibrio tra richieste e risorse a disposizione. Quello che prima aveva particolare valore e sul quale si investiva perde man mano di senso. Motivazioni altruistiche e grandi ideali svaniscono. Lavorare pesa e stanca. Si cercano compensazioni o fughe di vario tipo per difendere la propria sopravvivenza. Il burnout, nonostante la sofferenza che crea, può diventare un¿occasione per riappropriarsi di se stessi e della propria vita. L¿impegno di volersi bene può tradursi in un esercizio costante e consapevole di assertività. La capacità di prendersi cura di se stessi non deve essere vista come l¿espressione del proprio egoismo, vissuta con senso di colpa e rimorso, ma considerata un antidoto efficace contro l¿esaurimento energetico totale, una possibilità di conoscersi meglio e un¿ulteriore occasione di crescita personale.
Il percorso che propone l¿autore prende le mosse da due domande: è possibile sostenere la guida spirituale di anime che dalla grazia sono introdotte nelle vie sublimi dell¿esperienza mistica? E quali sono i criteri di discernimento? Un tentativo di risposta a tali interrogativi si ritrova nel presente lavoro, teso a comprendere che cosa è la direzione spirituale, quali le conferme, le correzioni e i guadagni a partire dal caso di Santa Gemma Galgani. La presente ricerca ha cercato di fornire, attraverso la storia sconcertante della vergine Lucchese, l¿opera dei suoi direttori, in modo particolare di Padre Germano Ruoppolo, tenendo presente la personalità della santa, il tempo in cui è vissuta e il lavoro di chi ha già scritto su questo argomento, l¿iter e il metodo dell¿accompagnamento spirituale di anime mistiche. Sono convinto che senza uno sforzo riflessivo consistente in questa direzione, l¿interpretazione del percorso spirituale, i fenomeni mistici e il senso del peccato di personaggi come la nostra santa, saranno sempre visti con grande diffidenza e incredulità.
L¿analisi, seppure non esaustiva, degli ambiti che configurano lo straniero, sia nell¿Antico che nel Nuovo Testamento, permette alcune considerazioni di rilievo sull¿insistenza della rivelazione biblica nell¿incoraggiare l¿instaurarsi di relazioni interpersonali basate non solo sul soccorso umanitario-filantropico, bensì sulla realtà evangelica dell¿agap¿, come nuovo dinamismo che valorizza la persona umana nel suo essere più che nel suo fare. La dimensione cristologico-ecclesiologica dell¿accoglienza cristiana, tipica degli scritti del Nuovo Testamento, ha impresso un originale sigillo ai rapporti tra le persone, suggerendo itinerari di dialogo e di scambio interculturale, che possono illuminare anche le mutate situazioni odierne, soprattutto nell¿ambito delle migrazioni.
L'autore, al termine di un lungo periodo di servizio ecumenico, propone una sua riflessione su una non risolta relazione, all'interno del cattolicesimo, tra chiesa latina e chiese rituali "unite". Partendo dalla scelta di abolire il titolo di "Patriarca d'Occidente" fino al 2006 attribuito al romano Pontefice ripropone, per una comprensione ecumenica, la rilettura di un suo studio sull'evoluzione ecclesiologica del concetto di "Unione" dal Concilio di Firenze al Concilio Vaticano II.
Informare sulla Chiesa cattolica richiede delle peculiarità che vanno al di là delle procedure classiche del ¿semplice¿ giornalismo: la sua proiezione sociale è vincolata in maniera inseparabile alla sua indole spirituale, e comprendere ciò è il primo passo per un racconto giornalistico fedele alle ragioni e all¿identità dell¿Istituzione. Tale premessa apre la strada a diverse altre specificità da conoscere e approfondire, a partire dalla dinamica che caratterizza la ¿produzione¿ di informazione da parte della Chiesa stessa, legata al mandato originario del suo fondatore, ai principi che la animano e alla struttura gerarchica che la caratterizza. Compreso ciò si può passare ad esaminare i canali da cui attingere il materiale da elaborare (fonti, documentazione), anch¿esso molto specifico, senza tralasciare anche in questo caso l¿aspetto formativo e di crescita professionale. Un buon supporto di comunicazione istituzionale permetterà poi di fare la differenza.
Dire filosofia del diritto significa entrare in una regione dove confluiscono la scienza del diritto e la filosofia. Se fino all¿inizio del Novecento la filosofia del diritto si è limitata ad applicare filosofie generali al fenomeno giuridico, nel corso del Novecento la filosofia del diritto è diventata una branca autonoma della filosofia che svolge un compito diverso dall¿applicare una filosofia generale al fenomeno giuridico: essa analizza il linguaggio dei giuristi e riflette sui presupposti sia conoscitivi che normativi dell¿attività del giurista. All'interno di una società immateriale si ha un arricchimento non attraverso la separazione dei saperi ma con la condivisione di questi. La condivisione è empatia. L'epicentro del diritto è la persona. Solo a partire da questa si sviluppa il diritto attraverso la testualità giuridica, le leggi, lo stato. Alla base di uno stato deve esserci la dignità della persona. Le persone si relazionano quando riconoscono l'alterità cioè trattano un soggetto non secondo il suo ruolo burocratico ma tenendo presente il principio di uguaglianza nella differenza e non ledendo quindi la sua dignità.
Lo studio propone una breve storia del matrimonio volta ad approfondire l¿evoluzione dei contenuti fondamentali dell¿istituzione matrimoniale -in primis sul tema della separazione dei coniugi- per comprendere se e come questo fosse teorizzato e praticato nella Chiesa cattolica dal medioevo, al Concilio di Trento fino al momento di passaggio nel XIX secolo dovuto a importanti cambiamenti sociali ma, soprattutto, all¿entrata in vigore dei vari codici civili. Con questi si ebbe un fondamentale mutamento da una totale o, quantomeno, predominante, giurisdizione ecclesiastica sulle questioni matrimoniali ad un controllo completo da parte degli Stati sull¿argomento. Questo passaggio coincide con un progressivo abbandono nella Chiesa cattolica della sua prassi che svolgeva un' importante moderazione a tutela delle parti più deboli, in particolare della donna. Conseguentemente con il XX secolo si assiste ad un progressivo distacco tra normativa canonica e prassi pastorale nella quale tale diritto sembra dimenticato, taciuto fin¿anche ostacolato creando alcune tensioni i cui strascichi restano non risolti fino ai nostri giorni. Lo studio ha ricevuto il premio ¿Lunigiana storica" nel 2011.
Pastoral workers will encounter gay, lesbian and transgender people. The phenomenon of sexual identity and gender is a puzzling issue. Father Gallagher has long experience in supporting homosexual people who struggle with the Christian way of life. This booklet was first written over thirty years ago. In this new updated edition, the focus remains on the homosexual person though with an acknowledgement that this must now be understood within the larger issue of gender.
La sfida che sta di fronte alla Chiesa tutta, secondo la richiesta di Papa Francesco di essere una Chiesa in uscita, certamente interpella i singoli parroci e sacerdoti perché si attivino nel trovare nuove strade per annunciare il vangelo soprattutto a chi è lontano dalla fede. Naturalmente non si tratta di cambiare solo alcune attività di carattere pastorale ma si tratta di un cambiamento interiore che ogni presbitero deve affrontare, se vuole rispondere alle sfide che il nostro tempo propone alla Chiesa e specificatamente all¿annuncio del Vangelo. Il Papa ci chiede che come popolo di Dio ci facciamo carico dell¿annuncio del Vangelo. Non ci dovrebbe essere battezzato che possa sottrarsi a dare la propria disponibilità a quello che il Papa chiama l¿ospedale da campo, cioè la Chiesa collocata in mezzo alla gente capace di curare le ferite di incoraggiare, di guidare tutti coloro che hanno la necessità di incontrare Gesù Cristo il Maestro, e soprattutto sentire fortemente che il suo Vangelo diventa vita vissuta.
Il volume è una raccolta di detti e insegnamenti per accompagnare ogni giorno di un anno; si caratterizzano per la brevità, la semplicità e la chiarezza. Sono come una rosa che spande il profumo per tutta la giornata, un piccolo seme da accogliere nel "terreno" buono del proprio cuore, farlo crescere e fruttificare. Vengono scelti dai padri della Chiesa e del deserto, da maestri dello spirito, da papi e pastori, da Santi e scrittori, da scienziati e filosofi, da pensatori di ogni tempo, come pure da documenti ecclesiali, dalla Bibbia e dalla liturgia. Questo florilegio di massime e citazioni non segue un ordine tematico, ma sono disposti liberamente. Sono però organizzati in quattro trimestri, secondo le quattro stagioni dell'anno. In ogni stagione si può far riferimento ad alcuni tempi dell'anno liturgico della Chiesa: inverno (tempo natalizio - fra l'anno - quaresima), primavera (tempo quaresimale e pasquale), estate (tempo ordinario), autunno (tempo ordinario e avvento). Destinatari sono le comunità cristiane, i gruppi ecclesiali, le famiglie, le persone alla ricerca, ogni uomo e donna di buona volontà.
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