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Le Satire alla carlona del senese Pietro Nelli (1511/12 - post 1572) furono stampate a Venezia (con lo pseudonimo di Andrea da Bergamo) nel 1546 (libro primo) e nel 1547 (libro secondo). Proponevano l'incrocio fra due modelli letterari di recente fortuna: la satira di Ludovico Ariosto e il capitolo burlesco di Francesco Berni; un incrocio che negli stessi anni era tentato da altri poeti "compagni di strada" del Nelli (basti citare Ercole Bentivoglio, Gabriello Simeoni, Luigi Tansillo), che volevano evitare il moralismo troppo supponente della satira di matrice classica e nello stesso tempo gli sviluppi troppo facili degli epigoni del bernismo. Le satire del Nelli, a dispetto del titolo e dell'eloquio astutamente dimesso (in realtà farcito di richiami colti), sono ben altro che un testo disimpegnato; quei versi travestiti "alla carlona" agitano tematiche morali, sociali, religiose così scottanti da suggerire una pubblicazione pseudonima; non per nulla in età tridentina dileguarono dal mercato editoriale, a eccezione di comparse mimetizzate, parziali, edulcorate in antologie collettive.
Storia dell'ordine sacerdotale che per più di un millennio ha officiato a Roma. Le vergini vestali venivano scelte tra 20 bambine impuberi con età compresa tra 6 e 10 anni. La vita religiosa aveva una durata di 30 anni: nei primi 10 erano novizie discipvlae, nei secondi 10 erano ministre del culto mentre gli ultimi dieci anni erano dedicati, come insegnanti, all'istruzione delle novizie. Conclusi i 30 anni di sacerdozio, alle Vestali era consentito: lasciare il servizio, restare all'interno dell'atrium Vestae o addirittura sposarsi.
Catalogo numismatico contenente circa 900 monete conosciute dell'imperatore Tito Flavio Domiziano. Monete romane di età imperiale riunite per anno di coniazione con la spiegazione delle iscrizioni e dei soggetti rappresentati. Immagini che mostrano i diversi tipi di monete: aurei e quinari d'oro, denari e quinari d'argenti, dupondi e sesterzi di oricalco, assi semiassi quadranti di bronzo.
Vespasiano incarnò le caratteristiche del romano vecchio stile uomo straordinariamente affidabile, contadino attaccato alla terra, soldato pronto a difendere le proprie radici, dotato di solidi principi, di sano realismo e buonsenso, finanziere eccellente, rigoroso in campo economico con una competenza particolare dovuta alla tradizione familiare. Un "uomo nuovo" nato da non nobili origini percorse l'intero cursus honorum con straordinari successi. Nel 26 fu tribuno militare in Tracia, nel 36 questore nella provincia di Cirene, nel 38 edile, nel 39 pretore, nel 42 mandato dall'imperatore Claudio a governare sul Reno. Nel 51 fu nominato console suffectus, nel 62 proconsole della provincia d'Africa dove nonostante fosse caduto in disgrazia agli occhi di Nerone, proseguì la sua vita di fedele soldato dell'Impero, guidando vittoriosamente la guerra contro la rivolta dei Giudei. Nel 69 imperatore della più grande potenza del mondo.
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