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Che cos'è L'Eden? Il serpente è veramente un simbolo legato al malvagio? E La creazione, così come ci è stata raccontata, è un mito comune a tutte le religioni? Almeno una volta nella vita, ognuno di noi si è posto domande di questo tipo. Il lettore si troverà catapultato in un complesso e variegato uso di forme, numeri, figure e immagini profondamente condizionate nel tempo e da presupposti religiosi.Simboli millenari che rimandano a popoli lontanissimi nel tempo e nello spazio, che sembrano narrare una storia comune dell'intera umanità , celata da racconti mitologici offrendo, all'uomo evoluto dei nostri giorni, l'opportunità di comprendere una eredità significativa ed ermetica del passato, attraverso un linguaggio universale qual è quello dei simboli più conosciuti.
Sono passati due secoli e mezzo dalla discesa dalla Pannonia dei Longobardi, popolo barbaro di lingua germanica e guidato da re Alboino. I Longobardi hanno avanzato verso l'Italia centrale e meridionale nel corso dei secoli, stabilendo ducati e rispettivi gastaldati, fino ad arrivare a Napoli e costituendo di fatto quella che verrà conosciuta come "Langobardia Minor". Nell'inverno del 817 d.C., una battuta di caccia al cervo segna il destino di un giovane longobardo, Siconolfo, figlio del duca di Acerenza, che suo malgrado rimane coinvolto nelle lotte fratricide tra i ducati del Sud d'Italia, all'ombra del potere sempre crescente dei Franchi. à lungo il percorso della via "Sacra Langobardorum" che la storia del protagonista si intreccia con quella dei formidabili guerrieri, i mercenari saraceni, che Siconolfo assolderà per fronteggiare la smania di conquista di diversi duchi che si succederanno nel corso della storia. La vita di Siconolfo prenderà una piega straordinaria quando incontrerà il principe Mohan, un eccezionale falconiere proveniente dall'emirato di Bari. Le gesta di Mohan diverranno leggendarie e risuoneranno attraverso le montagne del Gargano. I suoi uomini, chiamati Sarqillin nella loro lingua, non solo combatteranno al fianco di Siconolfo, ma saranno anche ricompensati con privilegi unici, come salvacondotti per il libero commercio, terre fertili e frange di costa in cui erigere castelli e torri di avvistamento. Attraverso la biografia romanzata di Siconolfo, il lettore sarà catapultato in un'epoca lontana, animata da epiche battaglie e intrighi di palazzo. Accompagnerà il protagonista nel suo percorso di riscoperta dei valori ancestrali dei Longobardi, fino a vederlo diventare il primo principe di Salerno, un titolo che segnerà la storia per sempre.
Marta è una ragazza fragile e problematica, Stefano un uomo che ha dovuto rinunciare all'amore della sua vita, Greta è una lucida e fredda calcolatrice, accusata di omicidio. Personalità che hanno apparentemente un unico punto in comune: sono stati testimoni di avvenimenti al limite della comprensione razionale. Amore, magia e mistero si contrapporranno alla violenza, insita in ognuno di loro.Stella, la protagonista, cercherà di elaborare un' esperienza traumatica vissuta da bambina con l'aiuto di uno psichiatra. Ma il risultato di quella elaborazione, la destabilizzerà a tal punto da far emergere in lei le antiche credenze e leggende yoruba, del villaggio cubano in cui è nata e vive con la madre e la nonna.Quattro storie che si intersecano tra loro in maniera straordinaria, quattro personaggi che portano il lettore a pensare che la loro realtà sia uno specchio che rifletta più o meno accuratamente il mondo esterno senza rendersi conto, al contrario, che la mente stessa è l'elemento principale della creazione.A. Solimando - 2RTE"Un thriller eccezionale, profondo, dalla trama complessa ma dalla scrittura semplici, che afferra il lettore "A. Guadagnino- critica letteraria- blogger "librielibellule""Una storia raccontata secondo la tecnica dello "Show, don't tell", dei grandi narratori americani, che la Tenace ha fatto sua in maniera egregia."
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