Bøker av Francesco Marini

Una pubblicazione unica nel suo genere, le liriche si impongono come fossero canzoni, con la stessa musicalità e intonazione, in un certo fascino e una suggestione che rimane nei nostri pensieri.Pensieri di ogni giorno,che raccontano aspetti di una vita che a volte si rivela tragica e a volte rasenta un minimo di disinvoltura e freddezza, ma sempre con quella veridicità che a volte lascia sconvolti i nostri sensi. Sensazioni senza confini, situazioni che si delineano con delicatezza e a volte con punte di ironia e spontaneità. E quell'umorismo che si intravede tra le righe, in quei concetti diluiti e caldi, dove il quotidiano vivere si denota a d ogni riga, ad ogni verso.Queste liriche, come filastrocche si snocciolano addosso ai nostri sensi, quasi vogliano farci capire che le problematiche della vita, non sempre possono danneggiarci, ma ci danno spazio per poterle capire e estraniarle dal nostro cuore in un discorso seppure malinconico, ma sempre con quel calore umoristico che ne rallenta la drammaticità.

La riconoscibilità di un prete in un film è data solo dal suo abbigliamento? È unicamente dall¿abito talare o dal clergyman che un ministro può essere riconosciuto e definito nella sua rappresentazione sul grande schermo? Decisamente no. Allora, da che cosa possiamo riconoscerlo? Questa è la domanda che ha dato il via alla ricerca. Il cinema ci mette innanzi un¿apparente contraddizione: i numerosi preti che a diverso titolo vengono inseriti nelle storie sono immediatamente riconoscibili sul versante esteriore (indossano sempre l¿abito talare o il clergyman o i paramenti per la celebrazione dei Sacramenti), ma vengono spesso coinvolti in situazioni e azioni che poco hanno a che fare con il Ministero sacerdotale. (dall'Introduzione)