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La storia inizia nel fatidico 476 d.C., anno della caduta dell¿Impero Romano d¿Occidente. È raccontata da Alateo, figlio del goto Valamiro e della greco-marsigliese Elena. Con gli occhi di Alateo, antenato degli italiani di oggi, il lettore segue la storia di un paese dove i latini cercavano di salvare quanto restava dell¿impero romano e i goti di re Teodorico trattavano con disprezzo i romani vinti. Intanto, a Costantinopoli, un imperatore, più greco che romano, guardava all¿Italia come terra di conquistä
Nell''archivio segreto del Vaticano, sono state ritrovate alcune antichissime pergamene. In calce portano la firma di Eusebio, vescovo di Cesarea, biografo dell''imperatore Costantino. Sono veramente queste le uniche e vere memorie di Costantino? Le ha raccontate lui medesimo prima di congedarsi dal mondo? Queste memorie raccontano tanti episodi che non compaiono nei documenti che ci sono stati finora tramandati, né da Eusebio di Cesarea, né da altri. Forse è tutta una invenzione, ma forse la vera storia di Costantino è proprio quella qui raccontata. Forse gli imperatori, gli usurpatori, i militari, i senatori, i santi erano proprio come sono qui descritti: con vizi privati e pubbliche virtù. In coda al romanzo ci sono due Appendici. Nella Appendice 1 sono indicare le reali vicende dei personaggi storici citati, distinguendo tra realtà e fantasia. Nell''Appendice 2 c''è una leggenda per le tante espressioni latine e greche che ho voluto inserire nel romanzo, inclusi i nomi latini di città che oggi conosciamo con altri nomi.
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