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Bøker i Classici della Letteratura Italiana-serien

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  • av Matilde Serao
    379,-

  • av Carlo Gozzi
    379,-

  • av Max Nordau
    298,-

  • av Alfredo Panzini
    298,-

  • av Alfredo Oriani
    379,-

  • av Anna Maria Mozzoni
    298,-

  • av Giuseppe Rovani
    298,-

  • av Alfredo Oriani
    379,-

  • av Nathaniel Hawthorne
    298,-

  • av Anonimo
    379,-

  • av Selma Lagerlof
    298,-

  • av Petr Alekseevic Kropotkin
    298,-

  • av Petr Alekseevic Kropotkin
    298,-

  • av Gaio Sallustio Crispo
    298,-

  • av Luigi Gualdo
    298,-

  • av Charles Dickens
    405,-

    Era il tempo migliore e il tempo peggiore, la stagione della saggezza e la stagione della follia, l'epoca della fede e l'epoca dell'incredulità, il periodo della luce e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l'inverno della disperazione. Avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi; eravamo tutti diretti al cielo, eravamo tutti diretti a quell'altra parte ¿ a farla breve, gli anni erano così simili ai nostri, che alcuni i quali li conoscevano profondamente sostenevano che, in bene o in male, se ne potesse parlare soltanto al superlativo. Un re dalla grossa mandibola e una regina dall'aspetto volgare sedevano sul trono d'Inghilterra;

  • av Charles Darwin
    379,-

    Il soggetto del presente libro, vale a dire le diverse forme di fiori prodotti normalmente da certe specie di piante sullo stesso fusto o su fusti diversi, dovrebbe essere trattato da un botanico di professione, al qual titolo io non ho alcun diritto. Per quanto riguarda i rapporti sessuali dei fiori già Linneo avanti molto tempo introdusse la divisione di specie ermafroditiche, monoiche, dioiche e poligame. Questa distinzione fondamentale, coll¿aiuto di parecchie suddivisioni in ciascuna delle quattro classi, potrà servire al mio scopo; ma questa classificazione è artificiale, ed esistono fra questi gruppi frequenti passaggi.

  • av Luciano Zuccoli
    379,-

    Non appena il conte Percy Stanhope giunse a Roma, si fece condurre in via Nomentana alla ricerca della famiglia Astori. Voleva rivedere un suo giovane amico, Andrea, col quale circa quattr¿anni prima aveva passato non pochi giorni e non poche serate piacevoli. Il portiere di via Nomentana, piuttosto a gesti che a parole, perché Percy Stanhope non sapeva nulla d¿italiano, gli fece intendere che la famiglia Astori aveva lasciato quella casa da parecchio tempo e abitava in via Venti Settembre. Con questo indirizzo scritto alla bell¿e meglio sopra un pezzetto di carta, Percy Stanhope riprese la carrozza.

  • av Massimo D'azeglio
    298,-

    Durante questi ascosi colloquj, s'era fatto notte chiusa, e la camera rischiarata soltanto dal lumicino della lampada, era in una semi-oscurità che in tutt'altro momento avrebbe avvertito i due giovani a provvedersi di maggior lume, ma in quel momento non se n'avvedevano. La famiglia s'era già radunata al pian terreno nella stanza di Niccolò per le orazioni della sera, e mancando Lamberto e Laudomia, Vieri s'era fatto a piè di scala per chiamarli; la sua voce si fece udire, e risuonò per tutta la casa, ma non all'orecchio de' due chiamati, che non s'accorsero di nulla, e Vieri, non dandosene maggior pensiero, ritornò al fuoco cogli altri, mentre Lamberto proseguiva...

  • av Massimo D'azeglio
    298,-

    I fatti che stiamo per narrare accaddero circa il tempo in cui Firenze era assediata dall'esercito di Carlo V, il quale per mandare ad effetto il trattato di Barcellona conchiuso con Clemente VII, voleva costringere i Fiorentini a sottomettersi al dominio de' Medici. Il popolo di Firenze negava di riceverli pure come privati e si difendeva, fatto animoso dalla memoria di que' Medici stessi tanto facilmente cacciati nel 1527; dalle profezie di fra Girolamo Savonarola; dal desiderio del viver libero; dall'armi e dalle fortezze ond'era munito per cura della parte detta de' Piagnoni...

  • av Massimo D'azeglio
    298,-

    Il capitano Puccino, al quale Lamberto era stato affidato, si fece avanti per condurlo all'alloggiamento. - Andiamo, valentuomo, gli disse, l'acqua che ti gocciola d'indosso da quel che vedo non è chiara per tutto. - - Nulla, nulla, rispose Lamberto, una leccatura qui nella spalla.... Lasciatemi prima dar un'occhiata a quel balestriere che ho fatto prigione.... s'egli è di qua o di là. - Itosene in così dire ove l'avean dapprima posto a giacere, lo trovò in mezzo a un cerchiello di soldati, e già s'era levato a sedere, nè pareva lontano dal riprender del tutto gli spiriti e le forze.

  • av Giuseppe Tigri
    379,-

    Erano gli anni 1305 allorchè un cavaliere cinto di tutt'arme, e portante sull'elmo un bruno pennoncello, al cadere dell'ultimo giorno d'aprile uscivasi di Pistoia per la porta di Ripalta, volgendo a maestro il suo focoso destriero. Le messi verdeggianti per ogn'intorno, l'aere tepido anche oltre l'usato, e una pienezza di vita che alla nuova stagione par che in ogni essere si trasfonda, sembrava rallegrassero il cavallo e il cavaliere. Non appena ebbe corso un breve tratto di strada, ch'egli accennando ad un paesetto sul primo colle a maestro, e dimandato a certuni che tenevano la stessa via, se fosse quello Vergiole;

  • av Italo Svevo
    298,-

    Senilità

  • av Francesco Petrarca
    405,-

    Scrivendo un giorno al mio Socrate io mi doleva che l¿anno del secol nostro 1348, per la morte di tanti amici, tutte quasi mi avesse rapite le consolazioni della vita: e ben mi ricorda quanti furono allora i miei lamenti e le mie lagrime. Ora che far dovrò in questo anno sessantunesimo, che non solo di ogni altro tesoro, ma di quello che sopra tutti m¿ebbi prezioso e carissimo, di Socrate mio, m¿ebbe spogliato? Delle tante altre perdite non voglio parlare: perché proromper non voglio un¿altra volta in querele, che a me, all¿età mia, ed agli studii miei mal si convengono, né voglio che a nuovo dirotto pianto mi sforzi la memoria di quest¿anno pestifero per molti luoghi, e spezialmente per ...

  • av Giovanni Schiaparelli
    379,-

    Da un volume manoscritto di «Note e studi di vario argomento». Giovanni Virginio Schiaparelli nacque da parenti Biellesi in Savigliano (alto Piemonte) addì 14 marzo 1835. Compiuti gli studi elementari in casa sotto la guida del padre, entrò nel novembre 1841 nel Ginnasio-Liceo di Savigliano. dove compì l'intero corso degli studi per nove anni, fino al luglio 1850. Nel novembre consecutivo fu ammesso al corso di matematiche della R. Università di Torino; in questa ebbe occasione di profittare dell'insegnamento di valenti Professori, fra i quali Giovanni Plana, Carlo Giulio, Luigi Federico Menabrea, Ascanio Sobrero, Quintino Sella e Lorenzo Billotti.

  • av Antonio Gramsci
    379,-

    Lo sciopero generale del 2021 sarà eminentemente rivoluzionario. Non perché esso riuscirà a rovesciare lo Stato capitalistico (abbiamo dimostrato che la conquista dello Stato da parte dei proletari avverrà solo quando gli operai e i contadini avranno creato un sistema di istituzioni statali capaci di sostituire le istituzioni dello Stato democraticoparlamentare), ma perché inizierà un periodo di profondi rivolgimenti nella struttura economica attuale. La crisi del dopoguerra si inizierà il 2021. Finora i capitalisti, premuti dal governo, hanno concesso facilmente: hanno acconsentito a mantenere la produzione su un piano antieconomico per evitare la disoccupazione e la rivolta dei ...

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